Caratteristiche e proprietà dell' acqua


Caratteristiche e proprietà dell'acqua

Non è un caso che sia stata regolamentata da una apposita normativa già dai primi del ‘900:l’acqua

minerale è infatti una realtà unica, contraddistinta da purezza originaria, assenza di agenti

inquinanti e costanza nella composizione. Nasce e sgorga da sorgenti profonde e protette, al riparo

da ogni rischio di inquinamento. Si tratta dunque di una vera e propria risorsa naturale da

proteggere e tutelare, dal punto di vista sanitario, lungo tutto il percorso produttivo, affinché si

mantengano inalterate le sue caratteristiche, dalla captazione dell’acqua alle sorgenti fino

all’ imbottigliamento, durante tutte le fasi della produzione, nell’ambito delle ispezioni, dei controlli, nelle

procedure operative e la formazione del personale.

Ma se la minerale è una realtà unica, uniche sono anche tutte le diverse acque minerali esistenti.

Distinte grazie ai sali minerali e oligoelementi che ne costituiscono la carta d’identità.Esistono acque

minerali simili, ma non identiche. E la differenza è data proprio dalle diverse quantità di sali minerali

in esse disciolte: il sodio e il potassio, il calcio e il magnesio, fino ai cloruri, i solfati e i bicarbonati. Ecco

perché ci sono le minimamente mineralizzate e le oligominerali. Così come le minerali si distinguono

invece da quelle ancor più ricche di sali. Tante acque, tante caratteristiche differenti. Ciascuna con

caratteristiche tali da poter soddisfare tante specifiche esigenze. Ma tutte capaci di assicurare il

bisogno primario, quello dell’idratazione.

Dove nasce l’identità dell’acqua?

Nasce dalla fonte e cresce lungo quel viaggio, articolato e complesso, che dalla fonte la porta fin sulle

nostre tavole. Una sorta di “percorso di gestazione”, un cammino sotterraneo attraverso le rocce nel

corso del qual trascina e assorbe sali minerali, fino a sgorgare poi in superficie. I sali minerali

disciolti nelle acqua minerali derivano dunque dalla natura dei terreni attraversati. Da rocce calcari

(carbonato di calcio) e dolomie (carbonato doppio di calcio e magnesio) provengono in genere acque

minerali con una quantità elevata di calcio. Mentre acque con una bassa mineralizzazione derivano

invece da rocce granitiche. Il riferimento per classificarle è il “residuo fisso”, ovvero la quantità di sali

depositati da un litro d’acqua fatto evaporare a 180°C.

Le acque minerali “leggere”, minimamente mineralizzate

Sono le più povere di sali minerali, inferiori a 50 milligrammi di sali per litro. Sono le acque

minimamente mineralizzate. E non è un caso che siano definite “leggere”, particolarmente indicate

dunque per favorire la diuresi e agevolare l’espulsione di piccoli calcoli renali.

Le acque oligominerali

Hanno un contenuto di sali compreso tra i 50 e 500 milligrammi per litro. Si caratterizzano quindi per

un contenuto equilibrato di sali. Anche per questo, sono le acque adatte a tutti i giorni, bevute a tavola

e nel corso della giornata, proprio per il giusto bilanciamento tra leggerezza e moderata

consistenza. Contengono poco sodio e anch’esse svolgono un’ottima azione diuretica.

Le acque minerali

Il residuo fisso è maggiore, per una quantità di sali minerali che varia tra i 500 e i 1.000 milligrammi

per litro. Può essere buona regola alternarle con acque oligominerali. Sono ricche di sali e possono

contare su quantità non trascurabili di calcio, zolfo, ferro, magnesio e bicarbonato. Tutte sostanze che

possono svolgere varie applicazioni e soddisfare esigenze diverse a seconda dei soggetti coinvolti.

Le acque ricche di sali minerali

Il residuo fisso è ancor più alto. Supera i 1.500 milligrammi per litro. Sono ricche di sali minerali.

Possono avere uno specifico scopo curativo e in alcuni casi vanno assunte con maggior cautela, su

consiglio medico.